Sindrome dell’Ovaio Policistico, Infertilità e Nutrizione

I cicli irregolari o l’amenorrea (assenza di ciclo mestruale), con conseguente infertilità, possono essere dovuti alla Sindrome dell’Ovaio Policistico (PCOS).

In un suo articolo, Il Dott. Moghetti ci spiega che cos’è questa patologia.

 “La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è una condizione molto comune nelle donne in età riproduttiva. L’eziologia è sconosciuta ed è probabilmente legata a fattori sia genetici che ambientali. Tipicamente, le donne con PCOS presentano iperandrogenismo, clinico e/o biochimico, oligoanovulazione con anomalie mestruali e aspetto micropolicistico dell’ovaio. Tuttavia, vi è cospicua eterogeneità clinica. La PCOS è anche una patologia metabolica e molte donne affette mostrano alterazioni della sensibilità insulinica e iperinsulinemia. Fino al 75% di queste donne sono insulino-resistenti e questo fenomeno appare giocare un ruolo cruciale nella patogenesi stessa della sindrome. L’insulino-resistenza è un fattore patogenetico del diabete tipo 2 e queste donne mostrano anche disfunzione beta-cellulare. Non è quindi sorprendente che alterazioni della tolleranza ai carboidrati siano frequenti in queste pazienti. Questi soggetti hanno anche un aumentato rischio di diabete gestazionale, che ricorre 3-4 volte più spesso che nei controlli senza PCOS. La sindrome può presentarsi anche in giovani donne con diabete tipo 1. Anche in questo caso un eccesso di insulina circolante potrebbe svolgere un ruolo patogenetico, in relazione con le modalità non fisiologiche con cui viene somministrato l’ormone esogeno. È interessante notare che esiste una scala di rischio metabolico fra i diversi fenotipi clinici della sindrome. In particolare, l’insulino-resistenza e le alterazioni metaboliche associate sono tipiche dei soggetti con fenotipo classico, cioè con iperandrogenismo e oligoanovulazione, ma non dei soggetti con fenotipo normoandrogenico, mentre quelli con fenotipo ovulatorio mostrano caratteristiche metaboliche intermedie. Le donne con PCOS dovrebbero essere valutate precocemente per possibili alterazioni della tolleranza ai carboidrati, in particolare quando hanno un eccesso ponderale o altri fattori di rischio per diabete tipo 2 o presentano il fenotipo classico della sindrome.” P. Moghetti – GIORNALE ITALIANO DI DIABETOLOGIA E METABOLISMO 2017;37:279-288

PCOS, alimentazione e nutrizione.

Gli studi scientifici dimostrano che la perdita di peso (anche solo del 5-10%) può migliorare i sintomi da PCOS, ristabilire il ciclo mestruale e diminuire i livelli di androgeni nel sangue [1].

Non sempre la PCOS è associata a sovrappeso o obesità, infatti la percentuale di pazienti con PCOS obese o in sovrappeso varia tra il 30% e il 75%. La PCOS può riguardare anche donne normopeso, ma che possono presentare un accumulo di massa grassa a livello centrale e addominale [2] (la classica pancetta) con conseguente aumento dell’insulino-resistenza.

La dieta deve avere questi obiettivi:

perdita di peso, che riguarda il 50%-70% delle donne con PCOS [3]. L’ottimale sarebbe monitorare la perdita di peso con un’analisi della composizione corporea (ad esempio, la bioimpedenziometria tricompartimentale) per essere certi di perdere principalmente massa grassa e non massa magra.

riduzione dell’ insulino-resistenza, particolarmente importante in quanto aiuta a ristabilire i livelli di androgeni circolanti e ad abbassare l’infiammazione e lo stress ossidativo [4][5][6].

Si tratta, quindi di piani alimentari generalmente facili da seguire, anche da un punto di vista prettamente pratico. La paziente affetta da PCOS generalmente non ha la necessità di evitare determinati alimenti (a parte la limitazione nell’assunzione degli zuccheri semplici), ma più che altro di ristabilire un adeguato introito di carboidrati, proteine e grassi anche con il fine di prevenire i classici attacchi di fame che potrebbero presentarsi durante la giornata (generalmente tarda mattinata, tardo pomeriggio e fine serata) e i risvegli notturni che possono caratterizzare le persone che hanno la tendenza all’insulino-resistenza.

Un’attenzione particolare all’assunzione di cereali integrali, legumi e frutta secca oleosa, permette di assumere adeguate quantità di l’inositolo-6-fosfato. Studi clinici hanno dimostrato che l’inositolo aumenta l’azione dell’insulina, diminuisce i livelli di androgeni e migliora la funzione ovulatoria in pazienti con PCOS [7][8][9]

Il nutrizionista di riferimento potrebbe consigliarvi un’integrazione di cromo (cromo trivalente) che può essere utile, per varie ragioni. Le donne con PCOS e insulino-resistenza presentano livelli sierici di cromo significativamente più bassi rispetto ai controlli e studi clinici hanno dimostrato che l’integrazione di cromo ha migliorato significativamente l’insulino-resistenza [10] ,[11]. Uno studio effettuato su 28.000 pazienti ha evidenziato che l’integrazione di cromo può ridurre il rischio di diabete di tipo 2 del 27% [12]. Un’integrazione alimentare di cromo in pazienti con PCOS migliora significativamente le possibilità di ovulazione e riduce l’irsutismo [13].

Il cromo è un minerale presente solo in tracce negli alimenti e presenta problemi di assorbimento, quindi il nutrizionista di riferimento vi darà consigli volti a migliorare sia l’assunzione che l’assorbimento del cromo. Ad esempio, l’assunzione di adeguate quantità di vitamina C (presente in frutta, verdure) e vitamina B3 (niacina, presente in carne, pollame, pesce e cereali) ne facilitano l’assorbimento. Se invece è necessaria un’integrazione alimentare, il nutrizionista vi aiuterà a scegliere tra i vari integratori presenti sul mercato.

Oltre la dieta, un’adeguata attività fisica è fondamentale per la riduzione dell’insulino-resistenza e l’abbassamento dei livelli infiammatori.

 

Bibliografia

  1. Stamets K, Taylor DS, Kunselman A, et al. A randomized trial of the effects of two types of short-term hypocaloric diets on weight loss in women with polycystic ovary syndrome. Fertil Steril. 2004;81(3):630-7.  [PMID:15037413]
  2. Murri M, Luque-Ramírez M, Insenser M, et al. Circulating markers of oxidative stress and polycystic ovary syndrome (PCOS): a systematic review and meta-analysis. Hum Reprod Update. 2013;19(3):268-88.  [PMID:23303572]
  3. Hahn S, Tan S, Elsenbruch S, et al. Clinical and biochemical characterization of women with polycystic ovary syndrome in North Rhine-Westphalia. Horm Metab Res. 2005;37(7):438-44.  [PMID:16034717]
  4. 4.Holte J. Polycystic ovary syndrome and insulin resistance: thrifty genes struggling with over-feeding and sedentary life style? J Endocrinol Invest. 1998;21(9):589-601.  [PMID:9856413]
  5. Johnston C. Functional Foods as Modifiers of Cardiovascular Disease. Am J Lifestyle Med. 2009;3(1 Suppl):39S-43S.  [PMID:20368755]
  6. Escobar-Morreale HF, Luque-Ramírez M, González F. Circulating inflammatory markers in polycystic ovary syndrome: a systematic review and metaanalysis. Fertil Steril. 2011;95(3):1048-58.e1-2.  [PMID:21168133]
  7. Nestler JE, Jakubowicz DJ, Reamer P, et al. Ovulatory and metabolic effects of D-chiro-inositol in the polycystic ovary syndrome. N Engl J Med. 1999;340(17):1314-20.  [PMID:10219066]
  8. Gerli S, Mignosa M, Di Renzo GC. Effects of inositol on ovarian function and metabolic factors in women with PCOS: a randomized double blind placebo-controlled trial. Eur Rev Med Pharmacol Sci. 2003;7(6):151-9.  [PMID:15206484]
  9. Bizzarri M, Carlomagno G. Inositol: history of an effective therapy for Polycystic Ovary Syndrome. Eur Rev Med Pharmacol Sci. 2014;18(13):1896-903.  [PMID:25010620]
  10. Jamilian M, Asemi Z. Chromium Supplementation and the Effects on Metabolic Status in Women with Polycystic Ovary Syndrome: A Randomized, Double-Blind, Placebo-Controlled Trial. Ann Nutr Metab. 2015;67(1):42-8.  [PMID:26279073]
  11. Ashoush S, Abou-Gamrah A, Bayoumy H, et al. Chromium picolinate reduces insulin resistance in polycystic ovary syndrome: Randomized controlled trial. J Obstet Gynaecol Res. 2016;42(3):279-85.  [PMID:26663540]
  12. McIver DJ, Grizales AM, Brownstein JS, et al. Risk of Type 2 Diabetes Is Lower in US Adults Taking Chromium-Containing Supplements. J Nutr. 2015;145(12):2675-82.  [PMID:26446484]
  13. Jamilian M, Bahmani F, Siavashani MA, et al. The Effects of Chromium Supplementation on Endocrine Profiles, Biomarkers of Inflammation, and Oxidative Stress in Women with Polycystic Ovary Syndrome: a Randomized, Double-Blind, Placebo-Controlled Trial. Biol Trace Elem Res. 2016;172(1):72-8.  [PMID:26613790]

 



Condividi su: